The process

Who's the killer? è un progetto indipendente nato dal desiderio di raccontare storie, creare misteri e dare vita a esperienze da vivere insieme, attorno a un tavolo. Ogni caso, ogni immagine, ogni dettaglio è il risultato di un processo in cui convivono passione, sperimentazione e design. Non siamo uno studio grande: siamo una piccola realtà che crede nell’equilibrio tra artigianalità e tecnologia, tra il tocco umano e la curiosità per il futuro. 
In questa pagina ti raccontiamo come nasce un caso di Who's the killer? passo dopo passo.

L'idea

Tutto parte da una storia. Prima di ogni caso, scriviamo una trama originale, costruiamo i personaggi e definiamo i possibili percorsi d’indagine. Ci ispiriamo a romanzi noir, true crime, film investigativi, e soprattutto a ciò che ci circonda: luoghi, persone, atmosfere.
Il nostro obiettivo è sempre lo stesso: creare una storia che sembri reale, fatta di piccoli dettagli, indizi nascosti e colpi di scena.
 La scrittura di un caso può durare settimane, perché ogni documento, messaggio o fotografia deve avere una coerenza interna perfetta.

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Il playtest

Prima di essere stampato, ogni caso viene testato più volte da gruppi diversi di giocatori. Li osserviamo, ascoltiamo come ragionano, dove si bloccano, cosa li sorprende.
 Questa fase è fondamentale per bilanciare la difficoltà e rendere l’esperienza fluida, ma mai banale.
 A volte cambiamo intere parti di trama o riscriviamo personaggi solo in base al feedback dei tester. È qui che un’idea diventa davvero gioco.

Come nasce un immagine?

Le immagini di Who's the killer? nascono da una combinazione di strumenti digitali e intervento umano.
Alcune foto sono realizzate con l’aiuto di intelligenza artificiale generativa, poi rifinite e integrate manualmente.
 Questa scelta nasce da motivi di sostenibilità produttiva: per una piccola realtà come la nostra, realizzare servizi fotografici professionali per ogni scena sarebbe oggi proibitivo. 
L’AI ci permette di esplorare scenari visivi impossibili da ricreare, mantenendo comunque un controllo umano su stile, atmosfera e coerenza narrativa.
 Crediamo che il futuro del design passi da qui: tecnologia come strumento, non come sostituto.

  • Tutto parte da un’idea e da un prompt.
    Prima di creare ogni immagine, definiamo con cura il contesto, la luce, l’atmosfera e i dettagli narrativi.
    L’intelligenza artificiale genera le prime bozze visive a partire da queste istruzioni, proprio come un illustratore digitale che traduce un concept in immagine.

  • Per ogni scena non viene creata una sola immagine, ma molte versioni diverse.
    Cambiamo angolazioni, luci e prospettive per capire quale rende meglio l’atmosfera del caso.
    È un processo di ricerca visiva, dove ogni variante ci avvicina al risultato finale.

  • Dopo aver generato decine di varianti, selezioniamo solo quelle più coerenti con il tono narrativo del gioco.
    A volte la scelta non è immediata: si confrontano dettagli, si valutano espressioni e composizioni fino a trovare l’immagine che “racconta” meglio la scena.

  • L’immagine scelta non è mai quella “grezza” generata dall’AI.
    Viene ritoccata manualmente: regoliamo luci, colori, texture, aggiungiamo dettagli coerenti con il kit e con lo stile visivo di Who’s the killer?.
    Solo dopo questo intervento umano diventa parte integrante del gioco.

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Una volta completata la parte creativa, inizia la fase di stampa e assemblaggio.
Tutti i materiali di Who's the killer? vengono stampati localmente e confezionati manualmente, per mantenere un controllo diretto sulla qualità e ridurre gli sprechi.
Il risultato finale non è solo un gioco, ma un oggetto fisico da toccare, aprire, vivere.


Il futuro

Who's the killer? è un progetto in continua evoluzione.
 Stiamo lavorando per ridurre gradualmente l’uso di contenuti generati da AI, coinvolgendo artisti e fotografi reali nelle prossime produzioni, senza però rinunciare alla curiosità tecnologica che ci ha portati fin qui. 
Il nostro obiettivo è far crescere una realtà indipendente, sostenibile e creativa, capace di unire tradizione e sperimentazione.
 Ogni caso nuovo è un passo avanti in questa direzione.